"Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)

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liriche

Chopin - ballate 1,2,3,4


Tristezza di un pomeriggio d'autunno
con l'ultimo pallido raggio di sole
simile al mesto sorriso
di una fanciulla che muore.


Ascolto Chopin (ballate 1, 2. 3 e 4)
sognando un mondo diverso
che so essere il mio.


 Inno della Perla
 
“La tenebra esterna è un immenso dragone la cui coda è nella sua bocca…”  
(Pistis Sophia)
                                                                                                                                                  
La mia ossessione è capire il perchè
di questo mare d’esseri uscito da spazi segreti
per bere la propria parte di vino cattivo
in questa sporca taverna che è il mondo.


Ma so solo che venni e che andrò
che, fosse stato per me, mai sarei venuto
che, fosse per me, mai me ne andrei
e che altri, ignari, sempre verranno ed andranno.



I giorni e le opere


Passano i giorni,
passano le opere,
cadono i colori;
fredde le pietre,
straniero il sole.


Invecchia l'uomo
ed il suo cuore
è come una grande casa,
silenziosa e vuota.


L'autunno è qui
dentro di me:
a quando primavera?



Notte


Tu Notte trionfi sul giorno,
ingannatore con la sua luce,
sacro è il crepuscolo
che a noi ti introduce.

Dolcissima gioia
compagna beata
la tua presenza
mi dà la salvezza.

Eterna Notte che ci attiri
col tuo fascino oscuro
che toglie il cupo fardello
di tutti gli affanni vissuti.

Dolcissima gioia
compagna beata
la tua presenza
mi dà la salvezza.

Tempo che passa, Notte d’oblìo
buio profondo senza un perché
porti i tuoi doni, porti i tuoi sogni
a chi i sogni d’un tempo tradì.

Dolcissima gioia
compagna beata
la tua presenza
mi dà la salvezza.

Notte dei sensi, notte di vita
preparatrice, col sonno donato,
del greve sonno col quale la Morte
ci bacerà, fredda e improvvisa.

Dolcissima gioia
compagna beata
la tua presenza
mi dà la salvezza.

27 maggio 2008


Koimetérion


"la fanciulla non è morta, ma dorme" (Mt 9,24; Mc 6,39; Lc 8,52)
"Il nostro amico Lazzaro si è addormentato; ma io vado a svegliarlo" (Gv 11,11)

Qui non c’è mia nonna, nata nel milleottocentoottantotto;
qui non c’è mio padre, morto nel millenovecentoottantasette;
qui non ci sono parenti, amici o gente cara;
qui non ci sarò io ma solo le mie unghie e i miei capelli
che continueranno a crescere senza sapere
che tutto il resto è morto.
Perché io sarò parte dell’oblìo
che è la strana ed impalpabile sostanza
di cui è fatto l’Universo.



Ch’an

“Lo stile è l’impronta di ciò che si è su ciò che si fa” (René Daumal)

Spada non vince tempesta,
Oppio non ferma tempo,
Trionfo non esclude decadenza:
Acqua cola sempre verso il basso.



Paesaggio interiore 3 dicembre ore 18.16


Immagini sbiadite
riflesse nello specchio del ricordo
reso opaco dal tempo già trascorso.


Da un lungo sogno mai finito
sbocciò uno strano fiore
che curo con amore
senza conoscerne il perché.



Paesaggio interiore ore 8.40


Rovine conficcate nella terra brulla
che parlano il linguaggio del dolore.
Frammenti di identità perdute,
incubi fatti di brame mai appagate
e, sopra tutto e tutti,
un cielo plumbeo che schiaccia
la speranza del domani.



Solitudine


Solitudine,
tempo che passa,
cose che vanno
e non tornano più.

Ieri, oggi,
forse domani,
oppure mai:
che differenza fa?



Guardando...

Guardando le pieghe del mio volto
mi accorgo che il tempo è già passato;
sono gialle le foglie del ciliegio,
tra poco cadranno insieme a me.